Facile dire sorellanza se sei figlio unico

19 Marzo 2023

di Antonia Caruso

[Questo articolo è stato pubblicato sul numero 1 di
Lǝ Cerbottanǝ. Sassolini contro il patriarcato]

Facile dire sorellanza non te la danno con il kit. Questo avrai e questo darai.
Facile dire sorellanza guardarsi e sorridersi stare per tutta la larghezza della strada unite avanziamo compatte larghe come una strada sorridiamo ci arrabbiamo non istericamente una rabbia elegante fotogenica non la rabbia di noi bambine (io comunque sempre figlio unico) strepitanti col moccio la voce strozzata i capricci i ricatti le buffe botte le principesse no ormai non fa per noi siamo adulte sappiamo distinguere il cosa è giusto dal cosa è sbagliato.

Quindi niente questa è andata.

Cos’è forse lealtà lealtà reciproca cos’è forse cura cura reciproca cos’è forse sorellanza
sorellanza reciproca
cos’è forse reciprocità reciprocità reciproca.

Facile dire sorellanza ti fregano le scarpe in saldo il fidanzato l’assegno di ricerca le insicurezze pure le insicurezze ti fregano scusa quella era mia ero io quella con la voce flebile con il fiato corto i denti storti la pelle grassa che non riesce a parlare adesso tu hai la voce flebile non vai gambe all’aria ad ogni pausa sei tenace non vai gambe all’aria sei ritta come una carota mi hai rubato la voce flebile mi hai rubato i miei difetti stanno meglio a te che a me.

Mi è molto difficile ammetterlo. Sono una è stata figlio unico ricordiamocelo, l’arrotina per le coltellate alle spalle.
Per la sorellanza sei pietra da molatura manico pugnale ferita tutte belle larghe come la larghezza della strada da marciapiede a marciapiede ci teniamo per mano ci sorridiamo.

Poi oltre una certa età quando la peroni inizia a fare un po’ di acidità non ci teniamo più per mano proprio in quel momento lì ti lascio la mano (io comunque difficile che dia tutta questa confidenza sempre figlio unico come prima).

Tocca avere la disponibilità per la sorellanza scusa vuoi essere la mia sorellanza è un fatto sincero credo tu lo sappia non sei mia sorella e basta sei proprio la sorellanza vuoi esserlo non abbiamo conti cointestati ti chiederò alimenti benzina un camparino duetremila lacrime duetremila spicci la mia ansia il mio terrore la voce flebile la pelle grassa ti va?

Almeno così dai ci si capisce meglio no? Il dsm ti prometto non lo tiro nemmeno fuori. Lo so scusa ce l’ho in casa non dovrei era dell’inquilina precedente ha lasciato anche questa padella vedi non è più nemmeno antiaderente e un posacenere da ischia.

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