La città di tuttə – Programma città transfemminista 25 Settembre 2024 INFO IMPORTANTI: abbiamo esteso la durata del forum per permettere la partecipazione alla manifestazione di sabato pomeriggio. Quindi gli appuntamenti de La città di tuttə avranno luogo venerdì 4 pomeriggio, sabato 5 mattina, domenica 6 mattina come più specificatamente indicato a seguire. Data la presenza di ospiti internazionali, avremo interpreti per inglese, francese, spagnolo e LIS. Il comunicato di lancio. La città di tuttə – I transfemminismi ridisegnano Roma VENERDI 4 OTTOBRE – Salotti 17-17.30 Apertura delle giornate: Perché La città di tuttə?, a cura di Lucha y Siesta e del Comitato organizzatore 17.30-18.30 Salotto 1: Fondamenti per una città transfemminista Siamo consapevoli che una riconfigurazione spaziale non è sufficiente per rovesciare le relazioni di potere, ma è fondamentale per iniziare a farlo. Vogliamo ripensare, mattone dopo mattone, relazione dopo relazione, le città patriarcali e coloniali. Lo vogliamo fare in modo situato a partire da un posizionamento transfemminista e da un approccio intersezionale. Vogliamo città relazionali, politiche pubbliche che mettano al centro la vita, la cura e il riconoscimento della trama di ecodipendenze di cui facciamo parte nel tessuto urbano. Vogliamo una città con molteplici spazi di uscita collettiva e transfemminista dalla violenza e bellezza meravigliosa. Vogliamo autodeterminarci, desiderare, essere liber3. Ospiti: Col.lectiu punt6, cooperativa di urbaniste femministe | Barcellona, Spagna Jana Nakhal, urbanista femminista | Beirut, Libano Federica Giardini, Master Studi e Politiche di Genere dell’Università Roma Tre | Roma Scosse Aps | Roma Stefania N’Kombo José Teresa, QuestaèRoma | Roma 18.45-19.45 Salotto 2: Resistenze e alternative dal basso Le esperienze collettive e auto-organizzate dal basso costruiscono quotidianamente spazi di resistenza e conflitto. Con i corpi e le pratiche si costruiscono nuovi paradigmi relazionali e di cura e desiderio tessendo concretamente una rete di tasselli che danno forma e sostanza alla città transfemminista. L’arte, le narrazioni, la rappresentatività, l’accessibilità, la cura, l’abitare e l’autodeterminazione sono alcune delle parole chiave che le informano. Vogliamo spazi liberi, collettivi e transfemministi dove ritrovarci, mettere in comune. Vogliamo infrastrutture della cura autodeterminate. Vogliamo una città che sostenga le nostre vite e le nostre relazioni. Ospiti: La Maison des Babayagas, progetto abitativo collettivo, femminista e intergenerazionale | Montreuil, Francia Indu Antony, artista multidisciplinare | Bangalore, India Valentina Perniciaro, Fondazione Tetrabondi | Roma La Renegà Habitatge cooperatiu feminista | Barcellona, Spagna Dissidente, collettiva trans* separata | Roma 20-21 Salotto 3: Politiche pubbliche e istituzioni Amministrazioni territoriali e enti privati giocano un ruolo strutturale riconosciuto e con esiti molto diversi. Tra città simbolo del femminismo ed esperienze concrete di cambiamento collettivo vogliamo parlare del se e del come l’istituzione sfida sé stessa e il proprio funzionamento patriarcale e asettico. Non per preservare sé stessa, ma per cambiare visione e parlare nel presente. In questo contesto è necessario indagare e fare emergere soggetti, dati, numeri e imprevisti che siamo noi, corpi che si muovono fuori dalla norma per forzare il presente e ottenere tutto quello che vogliamo. Vogliamo stridere, vogliamo stressare, vogliamo essere al centro di intersezioni che disturbano il prevedibile. Vogliamo sfidare le istituzioni statiche destinate ad un futuro incerto con istituzioni democratiche nate dal basso e dalle scomode intersezioni. Ospiti: Annika Dalén, responsabile strategie per l’uguaglianza di genere | Umea, Svezia Arda Lelo e Giulia Sudano, Period Think Tank | Bologna Silvia Cutrera, coordinatrice gruppo donne FISH | Roma Chiara Manaresi, progettazione urbanistica Comune di Bologna | Bologna video contributo di Porpora Marcasciano, attivista e consigliera comunale | Bologna Dalle 21.30 concerto di Hellsy e a seguire dj set di Santa Feroce SABATO 5 OTTOBRE – Laboratorie (10-13.30) Lab Abitare. Casa, accoglienza, autonomia: tra esclusione e autodeterminazione Stiamo vivendo sulla nostra pelle come il Giubileo stia aggravando l’emergenza abitativa che da sempre ha strutturato questa città. Turistificazione, gentrificazione, processi speculativi accelerano l’estromissione coatta dalla città e l’impoverimento nostro dei nostri ambienti di vita e delle persone con cui lavoriamo e lottiamo. I contesti urbani in cui viviamo sono sempre più violenti, espulsivi e marginalizzanti. L’intersezionalità delle discriminazioni allontana sempre di più chiunque dal raggiungimento della propria autonomia, rendendo difficile l’accesso e la costruzione di relazioni mutualistiche e di prossimità e di una vita quotidiana autonoma e autodeterminata, che non si può vivere in solitudine. In che modo tutto ciò si interseca con la violenza di genere, distorcendo il significato di autonomia e ostacolando i nostri processi di autodeterminazione? Da dove partiamo per immaginare soluzioni abitative più inclusive e accessibili? Come una politica per l’abitare tiene insieme e risponde in modo diversificato ai bisogni specifici con un attenzione all’accessibilità e all’ambiente e alle condizioni/relazioni dell’abitare? Alcune delle domande a cui vogliamo provare a rispondere nella laboratoria per sviluppare pratiche di resistenza collettive e proposte politiche concrete davanti all'(auto)deresponsabilizzazione delle istituzioni. Lab L@CURA. La cura attraverso la città: pratiche e prospettive per una città della cura Che cos’è la città della cura? E in questa città della cura, di chi la città si cura e chi si cura della città? Con queste domande vorremmo preparare il terreno della laboratoria “Pratiche e prospettive per una città della cura”. Un momento di ascolto delle risposte collettive e singole per mappare il mosaico che la definisca attraverso le esperienze che ogni giorno animiamo e le trasformazioni verso cui tendiamo. Un momento di confronto per immaginare il percorso per la sua realizzazione, fatto di desideri, necessità e di pratiche… Lab Rappresentatǝ. I nostri corpi e le nostre istanze nell’immaginario visivo di Roma Il laboratorio è un invito a riflettere insieme su come garantire il diritto di apparizione nello spazio urbano e su come ripensare l’immaginario visivo di Roma con una lente transfemminista e intersezionale. Sarà un’occasione per esplorare collettivamente desideri, strategie creative e azioni concrete, per metterci in connessione e condividere saperi. Cosa desideri che ci sia nello spazio pubblico per farti sentire visibilə e sicurə nella città? La mancata rappresentatività di alcuni corpi nello spazio pubblico genera un’esclusione sistemica. Se non sono rappresentatə, la mia esistenza nella città è messa in discussione. Quali strategie creative possiamo attuare per superare questa forma di violenza di genere? Se la cultura transfemminista non è visibile nella città, dove finiscono le nostre istanze? Come possiamo costruire e rendere visibile una cultura transfemminista? Quali strategie possiamo adottare per intervenire sull’immaginario urbano esistente, fortemente patriarcale e colonialista? DOMENICA 6 OTTOBRE – Plenaria di restituzione (10-13) e pranzo a cura dell’Osteria Sauli * La città di tuttə – I transfemminismi ridisegnano Roma è organizzato dalla Casa delle Donne Lucha y Siesta in collaborazione con il Master Studi e Politiche di Genere dell’Università di Roma Tre e il Programma Periferiacapitale della Fondazione Charlemagne.