๐ฑ๐ณ๐ข๐ต๐ช๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฅ๐ช ๐ค๐ถ๐ณ๐ข ๐ฆ ๐ด๐ฐ๐ณ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข๐ฏ๐ป๐ข* ๐ต๐ณ๐ข ๐ค๐ฐ๐ณ๐ฑ๐ช ๐ฅ๐ช๐ด๐ด๐ช๐ฅ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ช
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(ottobre-dicembre)
Le esperienze personali di malattia hanno piรน volte trovato, dentro la comunitร Lucha, risposte collettive di cura attraverso sostegni concreti di welfare dal basso; ci siamo accompagnatษ l’un l’altrษ nella selva oscura della sanitร pubblica; sostenutษ nello scegliere un approccio olistico in ottica di superamento della guarigione per mera riparazione dell’organo. Ci siamo spesso confrontatษ e scontratษ con una cultura medica che discrimina e stigmatizza con stereotipi patriarcali e medicalizzazioni forzate. Un sistema sanitario che troppo spesso invisibilizza e/o minimizza il dolore riducendolo a suggestione, invenzione, esagerazione, che esiste solo nella testa di chi soffre perchรฉ siamo troppo emotivษ, stressatษ, pazzษ, isterichษ e reagiamo sempre in maniera cosรฌ irrazionale!
In questi anni siamo statษ sorellanza* nei momenti di piรน oscura crisi, declinando il femminismo nella pratica della relazione tra persone, sperimentando pratiche di cura che hanno generato e rafforzato la nostra comunitร . Abbiamo superato il timore e il pudore, nominando la malattia e la morte, uno dei piรน grandi tabรน e l’innominabile rimosso del nostro sistema capitalista, scoprendo un altro tipo di coraggio, quello di superare l’apparente dicotomia mente/corpo e di riappropriarci di un piano trascendente inteso come la continuitร delle nostre azioni del “qui ed ora” nelle azioni di coloro che verranno. E il nostro pensiero non puรฒ non andare a chi ha avuto il coraggio di raccontare, condividere e lasciare all’ereditร collettiva la propria esperienza, come Salvatore Iaconesi e Michela Murgia.
Desideriamo continuare a interrogarci e sperimentare. Crediamo che pretendere il diritto alla salute pubblica sia l’imperativo di questa epoca post pandemica in cui sono emerse tutte le falle e le insufficienze di un sistema sanitario nazionale e internazionale a cui nessun Governo ha dato alcuna risposta.
Vogliamo farlo insieme a chi ne ragiona e lotta quotidianamente, con tutti i corpi isterici e danneggiati che vivono e attraversano questo mondo.
Rivendichiamo il diritto ad essere fragili, vulnerabili, di poter cedere al pianto e alle emozioni. Vogliamo rompere le gabbie dei pregiudizi di genere nella sanitร , rivendicando il valore politico di categorie mediche distorte. Siamo corpi politici e dissidenti, siamo isterichษ!

[Disegno di Anahรฌ Mariotti]